Un’edizione di successo per far ripartire la produzione di pere a Ferrara e in tutta la Regione

“L’interesse verso una manifestazione non si misura semplicemente calcolando il numero dei visitatori. L’affluenza sicuramente c’è stata e di questo siamo molto soddisfatti perché in questa situazione organizzare un evento in presenza è sempre una scommessa ma ho visto, soprattutto, un interesse reale verso i temi trattati durante i convegni e nei confronti delle proposte presentate dalle aziende specializzate del settore. Aziende importanti che, ribadisco, sono per l’80% emiliano – romagnole e che ringrazio perché scegliere di partecipare a una manifestazione fieristica focalizzata su un comparto che sta attraversando una crisi strutturale è una scelta coraggiosa. Anzi, è una vera e propria sfida che tutti abbiamo scelto di affrontare, perché credo che organizzatori, istituzioni e l’intera filiera sia animata dalla profonda convinzione che la pera deve rimanere la produzione frutticola cardine della nostra agricoltura. Come Ferrara Fiere siamo pronti per la prossima edizione nel 2023 perché eventi fieristici come FuturPera sono essenziali per valorizzare l’economia e l’occupazione sul territorio”.
Di side da vincere e anche di un po’ di speranza per il comparto grazie alla ricerca scientifica ha parlato Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera.
“I problemi per i pericoltori sono iniziati diversi anni fa, prima con il colpo di fuoco batterico, poi la moria delle piante, fino alle fitopatologie più recenti e aggressive come la maculatura bruna e la naturalmente la cimice asiatica. Una situazione che, come sappiamo, sta provocando grandi difficoltà al comparto e l’OI Pera non poteva stare a guardare questo default senza fare nulla. Così, oltre alle diverse attività per valorizzare il prodotto, compresa naturalmente questa manifestazione, abbiamo scelto di sostenere quattro filoni di ricerca specifiche su cimice asiatica e maculatura bruna. Ma non ci siamo fermati qui: abbiamo sostenuto una ricerca molto innovativa, in collaborazione con l’Università di Bologna e Ancona, sul silenziamento genetico dell’dsRNA delle piante, che nulla ha a che vedere con gli OGM, ma si basa sulla stessa logica dei vaccini umani per il SARS-Cov-2. Siamo consapevoli che non sono soluzioni applicabili domani, ma danno davvero una speranza concreta ai produttori.”
Anche Paolo Bruni, presidente di CSO Italy che ha organizzato gli appuntamenti del World Pear Forum ha ribadito la necessità di dare una prospettiva al settore.
“Abbiamo svolto questa edizione di Futurpera in un contesto tra i più drammatici della pericoltura italiana. Non si era mai registrato, infatti, un calo produttivo del 70% come quest’anno. Ciò nonostante, la presenza copiosa e convinta degli standisti e quella attiva e attenta di centinaia e centinaia di persone ai diversi convegni tecnici e commerciali, dimostrano una forte e precisa volontà di voler continuare ad investire in questo settore. Spero - ha concluso Bruni - che le notizie che siamo riusciti a dare in questi giorni su strumenti del rischio, cambiamenti climatici, ricerca, biotecnologie, agricoltura 4.0, assicurazioni, nuove strategie commerciali e altro siano utili per dare un nuovo corso e alla pericoltura italiana".
Il Salone è stato organizzato da Ferrara Fiere Congressi, CSO Italy, il principale partner organizzativo e OI Pera – Organizzazione Interprofessionale Pera. L’evento ha anche il patrocinio del Ministero delle politiche Agricole, alimentari e forestali ed è sostenuto da Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Camera di Commercio di Ferrara e da alcuni sponsor come Bper Banca e VH Italia Assicurazioni.