Presentato il rapporto agroalimentare 2023 dell'Emilia-Romagna
A confermarlo sono i dati del “Rapporto Agroalimentare 2022†– presentato questa mattina a Bologna - che mettono in rilievo un sistema economico importante per l’Emilia-Romagna, capace di tenere e crescere. L’analisi è stata realizzata in collaborazione tra la Regione (Assessorato Agricoltura e agro-alimentare, caccia e pesca) e Unioncamere Emilia-Romagna, con il contributo di Art-ER.
Ai lavori - aperti dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – sono intervenuti Guido Caselli (Unioncamere Emilia-Romagna), Valtiero Mazzotti (Regione Emilia-Romagna), Roberto Fanfani e Valerio Veronesi, vicepresidente Unioncamere Emilia-Romagna.
Tutti i contenuti dell’indagine sono disponibili sul portale della Regione al link https://regioneer.it/RapportoAgroalimentare2022 unitamente al 7^ Censimento generale dell’agricoltura (https://regioneer.it/7Censimento ).
Questo nell’anno spartiacque per l’agricoltura emiliano romagnola. Quello prima dell’alluvione del maggio scorso che ha drammaticamente compromesso, nel breve e medio periodo, produzione e trasformazione: la superficie agricola colpita è pari al 42% di quella in disponibilità su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna e dalla ricognizione inviata al Dipartimento nazionale di Protezione civile, la stima del numero di imprese agricole e agroindustriali danneggiate è di circa 9mila aziende, e i danni complessivi si aggirano attorno a 1,1 miliardi di euro.
“Bene questo trend positivo del comparto. Risultati che si inseriscono, purtroppo, nella situazione lasciata da un’alluvione senza precedenti, a causa della quale agricoltura e agroalimentare hanno subito i danni maggiori dal punto di vista economico- ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi- Infatti, il quadro tra le campagne e le colline vede terreni produttivi completamente sradicati e franati, l’asfissia dei terreni per l’accumulo di limo, gli allevamenti allagati, i danneggiamenti irreversibili alle infrastrutture viarie vicinali e poderali, le rotture degli impianti di irrigazione, i danni idrogeologici e spondaliâ€.
“Ora per sollevare il comparto, bisogna -ha aggiunto l’assessore Mammi- avere la capacità di tenere insieme emergenza e ricostruzione, aiuti alle imprese e rilancio dell’export agroalimentare dell’Emilia-Romagna. Non possiamo correre il rischio di cedere il passo sull’agroalimentare, perdendo competitività . La Regione sta cercando di fare la propria parte, e attendiamo nel frattempo l’attuazione sul territorio dei decreti del Governoâ€.
“La forte vocazione agroalimentare dell’Emilia-Romagna, fa sì che il comparto, a monte di molte filiere produttive, possa essere percepito come un microcosmo che anticipa dinamiche globali e trasversali a tutti i settori – ha detto il vicepresidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Valerio Veronesi -. È il primo a essere esposto ai cambiamenti climatici e al tema della sostenibilità , a dover fare i conti con l’invecchiamento della popolazione, le nuove scelte dei consumatori, la capacità di combinare la qualità con tecnologie digitali avanzate. È un laboratorio chiamato ad affrontare sfide importanti. La prima, legata all’emergenza, è l’esigenza di far ripartire il prima possibile le tante imprese agricole colpite dall’alluvione, attraverso risorse per i ristori e scelte per la ricostruzione. La seconda è portare la Food Valley nel mondo, ampliando i flussi commerciali verso l’estero e, al tempo stesso, farne elemento di attrattività per l’industria turistica valorizzando l’intreccio tra eccellenze dell’enogastronomia, paesaggio, arte, cultura e qualità artigiana. Infine, il ricambio generazionale dove le soluzioni vanno ricercate esplorando percorsi nuoviâ€.
Il Rapporto mette in evidenza come la tensione dei prezzi delle materie prime, determinato dal conflitto in Ucraina, abbia portato ad un consistente incremento dei costi intermedi aumentati del 24% che hanno conseguentemente ridotto la redditività delle imprese.
Il valore della produzione si è attestato attorno ai 5,8 miliardi di euro, registrando un aumento su base annua di 455 milioni di euro, pari ad un incremento percentuale dell’8,5%.
Gli allevamenti hanno contribuito in maniera più rilevante all’aumento complessivo del fatturato agricolo regionale, con una crescita di quasi 250 milioni di euro, mentre l’incremento dei ricavi del settore vegetale è risultato invece più contenuto con un aumento di quasi 210 milioni di euro pari al +7,5%.
La produzione per le 44 Dop e Igp (a cui aderiscono ad almeno una filiera oltre 5.800 imprese) aumenta di ben 12 punti percentuali rispetto al 2021, in recupero dopo la congiuntura dominata dall’emergenza sanitaria. L’Emilia-Romagna si colloca al primo posto per le Dop e Igp alimentari (3,11 miliardi di euro, il 39% del valore nazionale) e al settimo in quello vitivinicolo (486 milioni di euro).
Nel 2022 le esportazioni dell’Emilia-Romagna di prodotti agroalimentari hanno sfiorato i 9.300 milioni di euro, quasi il 16 per cento di quanto venduto all’estero dall’Italia.