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FuturPera e Interpera: innovazione e ricerca di nuovi mercati

Organizzatori soddisfatti dell’affluenza e dell’alto livello di incontri tecnici e convegni. E dalla fiera emergono i primi dati sulla produzione e il consumo di pere a livello italiano e mondiale

FERRARA – Sono oltre 3.000 le presenze registrate nei primi due giorni di FuturPera - Salone Internazionale della pera, un’affluenza che soddisfa aziende espositrici ed organizzatori, in attesa dell’affluenza straordinaria prevista per domani, sabato 21, giornata di chiusura dell’evento dedicato alla pericoltura mondiale.
In questi giorni Ferrara e il suo territorio sono diventati il punto di riferimento non solo per la produzione di pera – ricordiamo che nella zona di Ferrara, Modena e Bologna si producono circa il 75% - 80% delle pere italiane – ma un vero e proprio crocevia economico e il punto d’incontro per tutti gli operatori del settore, dalla produzione fino al consumo.
E nel corso di Interpera - il convegno mondiale dedicato che ogni due anni chiama a raccolta tutti i principali esperti del comparto – che si è svolto in contemporanea a FuturPera, sono emersi alcuni importanti dati legati agli andamenti produttivi, commerciali e dei consumi di prodotto. La produzione di pere per il 2015 in Emilia – Romagna è stata di circa 487.000 tonnellate, l’80% delle quali proviene dalla Pianura Padana, prevalentemente dalla zona compresa tra Ferrara, Bologna, Modena, Ravenna e Rovigo, un bacino produttivo di oltre 23 mila ettari e un comparto che vale, nella sola Emilia-Romagna, oltre 300 milioni di euro di PLV agricola.
Maggiori produttori in Italia quindi, dove nel 2015 si prevede una produzione totale di 723.000 tonnellate, -2% rispetto al 2014 ma che conferma primato del nostro paese come produttore a livello europeo con circa 2.343.000 tonnellate e il terzo mondiale, dopo Argentina e Cina. Le principali varietà coltivate in Italia sono Carmen, Santa Maria, Williams, Max Red Barlett, Conference, Decana del Comizio, Kaiser e naturalmente la regina assolta: l’Abate Fetel.

Grande interesse a Interpera e, più in generale, nell’ambito degli incontri e convegni di Futurpera è stato naturalmente il grande potenziale di espansione delle diverse varietà di pere sui mercati esteri: nell'ultima campagna di commercializzazione (2014/15), con oltre 163.000 tonnellate, l'export italiano di pere ha evidenziato un aumento del 14% rispetto ai valori raggiunti nel periodo 2013/14. A fronte di volumi in crescita si contrappone un posizionamento del valore in leggera diminuzione, dovuto alla contrazione del prezzo medio annuo, sceso del 13%.

Come consuetudine i Paesi dell'UE a 28 membri hanno assorbito i maggiori quantitativi di prodotto esportato. In quest'ultima stagione l'87% dell'export totale di pere è stato spedito verso i Paesi Comunitari, con la Germania che rimane il principale mercato di riferimento. Il volume di prodotto esportato nei paesi europei Extra-UE appare nel complesso in diminuzione con una percentuale di prodotto scesa al 4% del totale in quest'ultima stagione. La flessione è imputabile al minore assorbimento del mercato russo, a seguito dell'embargo scattato da agosto 2014.

Pressoché stabile anche la quantità di prodotto diretto nel Nord America, con una lieve flessione del mercato statunitense, compensata però da un leggero aumento dell’export in Canada. Unanime la valutazione degli operatori del settore rispetto all’esigenza di aumentare la commercializzazione verso paesi dove i mercati non sono ancora saturi, lavorando anche per la promozione dei consumi del prodotto. Perché se in Italia si consumano una media di 11 kg pro capite all’anno di pere, nei paesi europei la media scende a 4 kg. Ecco allora che servono, secondo gli operatori del settore raccolti a FuturPera, delle strategie per far conoscere il prodotto, le sue qualità organolettiche, proporre nuovi modi di consumo che avvicinino il consumatore al prodotto pera.
Nel corso della giornata, oltre ai numerosi convegni tecnici dove si è parlato davvero molto di strategie di difesa, in particolare contro la cimice asiatica e grande attenzione è stata data alle nuove tecnologie con il convegno, davvero molto partecipato, sull’uso dei droni in frutticoltura.
Domani, 21 novembre, nell’ultima giornata di FuturPera continuano le iniziative degli espositori con il convegno di Coferasta che celebra i suoi primi 50 anni al Padiglione 1 anche con una mostra fotografica. Continua poi la mostra pomologica pero e melo allestita dal Centro Ricerche Produzioni Vegetali, mentre in Sala Plenaria protagonista sarà il Condifesa di Bologna e Ferrara con un convegno su “La gestione del rischio: gli strumenti assicurativi in agricoltura” e sempre alla stessa ora ma in Sala Rossa ci sarà l’assemblea provinciale dei pensionati di Confagricoltura Ferrara.

 

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